Pubblicato il 7 dicembre 2009 da Rosa Di Giorgi sul suo blog http://www.rosadigiorgi.it


La conoscenza come strumento per abbattere le barriere e superare i pregiudizi. Povertà culturale e ignoranza sono i nemici più grandi di una società tollerante, capace di includere, invece che di escludere, di valorizzare le diversità come ricchezza, invece che sfuggirle per paura dell’alterità, rifugiandosi in forme vergognose di razzismo e discriminazione.

Nei giorni scorsi ho partecipato alla cerimonia di premiazione del concorso VideoQueer, inserito nell’ambito del VII Florence Queer Festival. Per chi non lo sapesse, si tratta di una rassegna internazionale di cinema e arti organizzata da Ireos – centro servizi autogestito della Comunità Queer, in collaborazione con Arcilesbica Firenze, Eventi srl e l’Assessorato alle Politiche giovanili del Comune di Firenze, e dedicata alle tematiche dell’universo gay, lesbica e transgender.

Una manifestazione che ha assunto nel corso degli anni un’importanza sempre maggiore nel panorama nazionale e che costituisce un vanto per la nostra città e per la sua storia culturale, costruita su accoglienza e integrazione, oltre che un’occasione per valorizzare giovani artisti.
Il Concorso VideoQueer, la cui serata finale si è svolta all’Odeon, ha coinvolto nel corso degli anni molti giovani videomaker, impegnati nella produzione di corti di 180 secondi legati a tematiche gay/transgender/lesbica.

Sono rimasta sorpresa dalla forza di questi brevi video, dalla capacità di suscitare emozioni e di coinvolgere, di raccontare un mondo, le sue passioni, i sentimenti e le difficoltà che ne costellano la quotidianità.
A chi, come me, è chiamato a occuparsi di politiche giovanili e di pari opportunità non può sfuggire l’importanza di attivare iniziative e momenti di promozione per l’attività di videomaker emergenti, ma soprattutto la necessità di dare visibilità e cittadinanza a tematiche delicate, che rappresentano spaccati della nostra società altrimenti ghettizzati dall’ignoranza e dal razzismo.
Oggi più che mai, in un paese che sembra attraversato da un’ondata omofobica tanto irrazionale quanto violenta, dove forme culturali che si legano alla sopraffazione e alla negazione delle diversità ritrovano spazio, abbiamo il dovere di sostenere iniziative di questo livello, restituendo cittadinanza e dignità a un mondo che troppo spesso viene marginalizzato.
Il Florence Queer Festival, che si è svolto dal 27 novembre al 3 dicembre a Firenze, rappresenta un momento forte di espressione e rappresentazione di sensibilità e culture, raccontati attraverso varie forme d’arte legate alle tematiche gay, lesbica e trasngeder, come il cinema, la letteratura, il teatro, la poesia e la fotografia. Una bella manifestazione che getta un ponte fra le “diversità”, restituendo alla Cultura e all’Arte, la loro valenza di strumento di conoscenza, un elemento essenziale nella battaglia contro ogni forma di discriminazione.