da martedì 4 a domenica 9 maggio 2010

Piccolo Teatro di Milano – Teatro d’Europa

GIUSTO LA FINE DEL MONDO

di Jean-Luc Lagarce
traduzione Franco Quadri
con
Riccardo Bini, Melania Giglio, Pierluigi Corallo, Francesca Ciocchetti, Bruna Rossi
regia
LUCA RONCONI

Jean-Luc Lagarce, morto di Aids nel 1995 a 38 anni, è oggi l’autore teatrale contemporaneo più rappresentato nelle sale francesi; a lui sono dedicati ovunque convegni, pubblicazioni, tesi di laurea. I suoi testi sono tradotti in una dozzina di lingue e sono sempre più rappresentati anche all’estero, dal Brasile al Cile e all’Argentina, dalla Spagna alla Germania e alla Lituania.
Lagarce ebbe l’idea di Giusto la fine del mondo prima di sapere d’essere sieropositivo. Poi la sua storia personale si incrociò con quella della finzione drammaturgica.
Luca Ronconi mette in risalto la bellezza di un testo scritto quasi fosse un pezzo musicale.
Lo spettacolo racconta con estrema delicatezza e discrezione la storia di Louis, che va a trovare la sua famiglia dopo una lunga assenza interrotta di tanto in tanto da brevi messaggi scritti su cartoline illustrate. Torna perché sa di morire di lì a poco. E vuole essere lui a raccontare, a “dire” la sua morte, ma partirà senza essere riuscito a farlo. Una storia dell’incomunicabilità nella quale nè Louis nè i suoi familiari riescono ad esprimere i propri sentimenti. anzi, ogni dialogo si riduce a inutili tentativi di riempire il vuoto con le parole, senza che queste abbiano un senso.

Giusto la fine del mondo è collegato alla rassegna “Face-à-face, Parole di Francia per scene d’Italia”. Il testo dello spettacolo è pubblicato da Ubulibri nel volume Jean-Luc Lagarce. Teatro I, a cura di Franco Quadri, che comprende anche I pretendenti, Ultimi rimorsi prima dell’oblio, Noi, gli eroi.
“Lagarce ha saputo con grandissima finezza trasferire sulla pagina scritta, e poi in teatro, la sconcertata consapevolezza della sua generazione di camminare sola, nella notte, lungo una strada ferrata – come accade a Louis al termine di Giusto la fine del mondo – immersa nella bellezza del mondo circostante, ma incapace di levare quel “grande grido di gioia” che solo potrebbe segnare una svolta. È una fuga dalla cronaca, dalla famiglia, per trovare rifugio nella scrittura, nel teatro, in relazioni umane liberamente scelte. In questo Lagarce è stato forse terribilmente anticipatore della frammentazione del nostro presente riuscendo già a leggerlo in una prospettiva classica.” Sergio Escobar (Direttore Piccolo Teatro di Milano – Teatro d’Europa)

“Giusto la fine del mondo è, prima di ogni altra cosa, un testo che pretende l’ascolto.
Portata in palcoscenico, la commedia mantiene tutte le sue promesse ma esige di non essere tradita. Il linguaggio di Lagarce chiede di essere rispettato in tutte le sue difficoltà, asperità, ambiguità: ed è un linguaggio che può anche sconcertare. Durante le prove ho fornito agli attori un’indicazione: “Cercate di non recitarlo come se aveste tra le mani una commedia di Pirandello”. Il paragone con l’autore siciliano sorgeva spontaneo perché anche il suo è uno stile particolarmente arzigogolato. Mentre per Pirandello l’elaborazione linguistica è richiesta dall’assurdità dei concetti espressi – serve a convincere l’interlocutore di qualcosa di terribilmente astruso – qui, all’opposto, la complessità verbale svela la semplicità assoluta di sentimenti che appartengono a tutti. Sono emozioni molto profonde, talmente profonde che i personaggi non riescono ad enunciarle. Ciò che è commovente, nella commedia, è lo scarto che si crea tra il pensiero profondo che ciascun personaggio alimenta dentro di sé e le difficoltà che incontra nel verbalizzarlo: servono troppe parole per esprimere concetti lineari. Si può scegliere di tacere e isolarsi – come Louis, che si rifugia nel silenzio – oppure di alimentare una volontà inarrestabile di comunicare il cui inevitabile esito sarà rimanere impigliati nei passaggi che separano immagine, pensiero ed eloquio. Ed è questo che trovo molto bello.” Luca Ronconi

PROMOZIONE FLORENCE QUEER FESTIVAL

in occasione dello spettacolo GIUSTO LA FINE DEL MONDO il Teatro della Pergola è lieto di offrire al pubblico del Florence Queer Festival la possibilità di acquistare i biglietti con la seguente riduzione:

18 euro platea – 15 euro posto palco – 11 euro galleria

per usufruire della riduzione basterà presentare alla biglietteria del teatro al momento dell’acquisto la mail che vi verrà inviata.
(la promozione non è valida la domenica)

per informazioni: 055.2264317 – comunicazione@teatrodellapergola.com