Rassegna a cura di Rodolfo di Giammarco
XVIII Edizione
dal 7 al 26 giugno 2011
TEATRO BELLI
Roma • Piazza S. Apollonia, 11/a • Tel. 06 5894875
Orario spettacoli: 21.15 • Prezzi dei biglietti: € 15,00 – € 10,00 – € 8,00
www.garofanoverde.info
Compie diciotto anni, la rassegna Garofano Verde • scenari di teatro omosessuale, e questa maggiore età reca storicamente il patrimonio della fiducia e del sostegno di Roma Capitale – Assessorato alle Politiche Culturali e Centro Storico, cui quest’anno si affianca un benvoluto appoggio dell’Assessorato alle Politiche Culturali della Provincia di Roma. È anche una maggiore età che vanta esperienza nell’approfondimento del sapere umano e del sentire intellettuale di seria derivazione GLBT, ed è pure una maggiore età che ha saputo far tesoro dei pregiudizi (combattendoli con le drammaturgie), delle trascuratezze (opponendovi emergenze di fenomeni e storie), degli steccati (abbattendoli con la poesia, con l’emozione, con la ricerca d’una teatralità nuova ed efficace).
In diciotto anni abbiamo prodotto cultura in risposta a forme di violenza e di emarginazione, abbiamo favorito la nascita di spettacoli importanti, epocali e capaci di diventare anche europei, e siamo riusciti a mescolare le carte del pubblico integrando cultori e curiosi, spettatori coinvolti e frequentatori solo motivati dalla qualità.
E in questi anni, assieme alla Società per Attori, abbiamo mutato il corso delle scelte, degli orientamenti, delle messe a fuoco, spostandoci da un primo risguardo storico a una sollecitazione a nuove scritture in tema, per poi sentire il polso di teatranti che hanno tratto testi e formule da una loro dimensione autobiografica, oppure per riflettere in modo organico su alcuni autori, poetiche, linguaggi, costumi artistici.
L’edizione 2011 del Garofano Verde poggia su più necessità di riscontro e di risistematizzazione dell’uso della parola teatrale applicato alla coscienza e alla sensibilità gay.
Ecco perché scommettiamo su un’inedita lettura-spettacolo, curata da Luca de Bei, del romanzo di Zoe Heller La donna dello scandalo, che è diventato quel bellissimo film di Richard Eyre, indagando attraverso il carisma di un’attrice di grande valore come Giuliana Lojodice nei meandri di una donna che vive una condizione lesbica talmente sofferta da contrapporsi, con la logica dello stalking, all’ordine borghese di una comunità.
Ed ecco perché, per una di queste operazioni di recupero della coscienza e dell’emozione riallacciabili a un’etica omosessuale, abbiamo ottenuto le straordinarie adesioni delle voci narranti di un artista internazionalmente riconosciuto come Peter Stein (che ripercorre pagine significative del “Diario del ladro” di Jean Genet) e di un’attrice prestigiosa e autorevole come Maddalena Crippa (alle prese con materiali forti e poetici di omosessualità femminile).
Ecco perché abbiamo fatto ampiamente ricorso a una vasta e varia casistica di opere letterarie contemporanee, pervase dal sentire GLBT, nel presentare Altri Amori • Corti Teatrali Gay, curati da Francesca Staasch, con quindici nostri drammaturghi di oggi che vi si ispirassero attraversando liberamente le pagine e i motivi di maggiore riconoscibilità.
Ecco perché abbiamo riposto tutta la necessaria curiosità e una doverosa elaborazione della memoria per il trattamento che i nazisti riservarono alle donne lesbiche tedesche, grazie a uno studio cantato che è Der Puff – frammenti cantati di corpi internati, di Francesca Falchi.
E, a riconferma di una linea musicale di approfondimento e di arricchimento gay che è per il secondo anno un vanto della rassegna, ecco “Spell – volume II” (parola/emozione) di Alessandro Fea, una partitura decisamente contemporanea, iniettata di suoni e di sensi rinviati al format di un concerto-reading, forte di rimandi culturali giovanili, di introspezioni letterarie e di poetiche inquiete di generazioni che parlano a distanza la stessa lingua.
Ecco poi tre spettacoli ospiti che indagano su vari fronti sociali e individuali: per la declinazione violenta e impropria dei sentimenti all’interno dello spazio domestico, per l’immoralità della moralità famigliare, e per il mistero dello stordente richiamo fisico che può unire le categorie femminili di una figlia e di una madre, c’è il torbido teorema di “Zoo”, ispirato all’omonimo romanzo di Isabella Santacroce e adattato per il teatro da Giovanni Franci; una triangolazione di punti di vista sulla nuova problematica della genitorialità (con prospettive gay, lesbiche ed eterosessuali) è affrontata in modo esplicito da Tuttonostro di Alessandro Di Marco, Valentina Reginelli e Claudio Renzetti; il travaglio dei sogni e dei progetti forzati di travestiti che devono in particolar modo misurarsi con realtà intolleranti del nostro meridione è alla base di Cala ‘a saudage di Giuseppe L. Bonifati con la compagnia Divano Occidentale Orientale.
E, per concludere, ecco tre nostre proposte. Un percorso nelle pagine, nei meandri, nelle spirali delicatissime di A Single Man di Christopher Isherwood, che da letteratura è assurto a grande cinema, in una chiave di messa in voce, curata da Valentino Villa, che riserverà un’altra inedita fascinazione culturale. Un reading ad opera di un’artista impegnata e apprezzata, Isabella Ferrari, alle prese con brani legati ai nuovi orizzonti umani e intellettuali, alle frontiere avanzate del gender, dell’identità. E s’è anche pensato a scavare nelle radici di quello che fu forse il primo clamoroso caso di plagio omosessuale nella nostra Italia del dopoguerra, negli anni ’60, attraverso un lavoro dal titolo Il caso Braibanti di Massimiliano Palmese con la regia di Giuseppe Marini.
Insomma il Garofano Verde si sforza di testimoniare, di porre accenti, di eliminare tabù, di facilitare le comprensioni, facendo in modo che la scena si presti anche ad essere una tribuna emozionale, il luogo riflessivo di culture altre, il sasso lanciato nello stagno dei pregiudizi e della trascuratezza sociale.
Noi ci siamo, il Garofano Verde c’è, e una maggiore comprensione e sensibilizzazione ci deve essere, col teatro, a teatro.