Queer Music a cura di David Drago
RIO MEZZANINO
concerto in anteprima
4 novembre 2012
NoF Gallery – Borgo San Frediano, 17 FIRENZE
presentazione del nuovo disco dei Rio Mezzanino
“Love is a radio”
I fiorentini Rio Mezzanino hanno esordito con un album che ha decisamente fatto gridare al capolavoro le riviste specializzate, gli esperti di indie rock italiano e gli ascoltatori più attenti. “Economy with upgrade”, uscito nel 2007 per Danza Cosmica, valse loro un consenso trasversale e un posto sul podio del Meeting delle Etichette Indipendenti.
Il secondo lavoro, a distanza di tre anni, è stato l’ep “Together to get out”, che anticipa l’album “Love is a radio”, in uscita proprio nei giorni del Florence Queer Festival 2012. Un album ancora più accattivante, in cui il quartetto fiorentino ha virato ancora più decisamente verso un raffinatissimo pop d’autore, illuminando di luce nuova, anche grazie a un sapiente uso dell’elettronica, le atmosfere calde e crepuscolari al tempo stesso che caratterizzano il sound di questa band: un suono che è stato paragonato a “un miraggio su distese di sabbia”. Grande importanza, nel nuovo disco, hanno i cori. La calda e profonda voce di Antonio Bacchiddu viene sostenuta dal vocal background di tutti gli altri componenti dei Rio mezzanino, con particolare evidenza delle voci femminili, quelle di Oretta Giunti (batteria) e Federica Fabbri (chitarra). L’altra metà maschile della band è Leonardo Baggiani (basso e cori).
Nel nuovo album “Love is a radio”, pop e sensuale, grande importanza hanno i testi, che trattano temi di libertà, e cantano le forme dell’amore, indipendentemente dalle preferenze sessuali: ci sono anche brani che affrontano decisamente l’amore tra persone dello stesso sesso. Il Florence QueerFestival è orgoglioso di presentare “Love is a radio”, il nuovo disco dei Rio Mezzanino, con un concerto anteprima il 4 novembre al NoF Gallery – Borgo San Frediano, 17 FIRENZE
Ph. riccardoMendicino
IL FLORENCE QUEER FESTIVAL IN MUSICA
Per il suo decimo compleanno il Florence Queer Festival apre ancora più decisamente alla musica indipendente italiana con tre eventi d’eccezione.
Il 31 ottobre al cinema Odeon l’anteprima assoluta del video dei Novadeaf contro l’omofobia, dal brano “Man on fire” tratto dall’album “Humoresque”, brano ispirato ad Alfredo Ormando e vincitore del premio Amnesty Emergenti 2012.
Il 1 novembre al Viper il concerto di Fabio Cinti che, con i The Half Of Mary in apertura, presenta il suo nuovo album “Il minuto secondo”.
Il 4 novembre al NoF Gallery il concerto dei Rio Mezzanino per l’anteprima del loro nuovo disco “Love is a radio”, in uscita proprio nei giorni del festival.
La rassegna musicale, curata da David Drago, conduttore a Radio insieme del programma “L’Ora del Dragone” e redattore della rivista musicale on line Shiver, è sottesa da una filosofia che lo stesso curatore spiega così: “L’apertura alla musica indie è un evento importante per due motivi, che si intrecciano. Cos’è la musica indipendente italiana? E’ la musica italiana vera, quella promossa da etichette indipendenti fuori dal mainstream, e quindi dalle regole di un mercato discografico asfittico, poco creativo e troppo rigido. La musica indipendente è la musica che ritrae il nostro Paese dal vivo, e meriterebbe di varcarne i confini. Data l’indipendenza e la libertà maggiore che contraddistingue questa musica rispetto ai prodotti mainstream, naturalmente con qualche eccezione, i testi assumono un’importanza fondamentale anche in senso sociale. Questa musica, priva di etichette, canta anche l’amore tra persone dello stesso sesso, e lo canta per quello che è: naturale, e normale.
Significa molto: come per il cinema, se gli stimoli culturali fossero e fossero stati privi di ogni pregiudizio, rappresentando ogni forma d’amore e sentimento senza preconcetti, pesanti clichè e insopportabili tabù, l’identificazione con i modelli culturali sarebbe stata e forse potrà essere per le
nuove generazioni molto più semplice e lineare: cinema e musica, fornendo finalmente esempi di amore tra persone dello stesso sesso senza insostenibili zavorre di obbligata diversità, favoriscono una identificazione senza più traumi. Se due principi azzurri si amassero nelle favole, nessuno avrebbe bisogno di identificarsi con la principessa. Se l’amore tra due donne o due uomini fosse stato e verrà rappresentato in maniera naturale e senza bisogno di alcun alibi, non ci sarebbe stato, e non ci sarà più, alcun bisogno di sentirsi diversi. Se non nella misura in cui ciascun essere umano è
diverso dall’altro”.
David Drago